Dalla Juventus alla Fiorentina, cinque squadre su Alessandro Diamanti. E Gilardino…

Un Diamanti è per sempre. Anche sul mercato. Perché uno come Alino piaceva e piace da matti per la sua imprevedibilità: talento e magie, le punizioni come rigori. A Bologna era un simbolo, prima Livorno ed altre scelte meno fortunate, ma in Italia nessun grande club ci ha mai creduto veramente, andando al di là dei semplici corteggiamenti. La maglia azzurra non è mancata, ma il suo percorso è stato meno brillante rispetto alle sue qualità. Forse colpa di quel carattere che magari gli allenatori soffrono, preferendo quelli che non dicono ciò che pensano. Lippi no, lo ha voluto in Cina e insieme hanno vinto. Prima della futura rivoluzione invernale al Guanghzou: Cannavaro in panchina, nuovi extracomunitari da prendere, Gila e Diamanti sacrificabili. Su Gilardino c'era l'Atalanta e adesso spingono da Montreal, mentre Alino ha avuto forse più richieste rispetto ai giorni del divorzio con il Bologna. La solita Atalanta, il Verona con un sondaggio, un pensiero del Milan, la silenziosa Fiorentina. E la Juve. Che considera Diamanti il più facile da prendere nella lista dei trequartisti (gli altri sono Sneijder e Shaqiri), ma non ha ancora deciso se affondare. Lippi padre e figlio vogliono lasciare al giocatore la scelta, poi partirà in quel caso una trattativa con il club cinese, che non ha ancora ricevuto un'offerta ufficiale. Ma è disponibile a valutare sia le proposte di prestito che di acquisizione a titolo definitivo: forse la soluzione migliore per tutti. Perché un Diamanti, si sa, è per sempre (anche sul mercato).


Gianluca Di Marzio (giornalista Sky Sport)

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