Paul Pogba, il giovane d’oro che tutta Europa invidia alla Juventus, si affaccia al 2015 tutt’altro che imbolsito dalla vacanze natalizie. Ha solo 21 anni, il francese per il quale lo United si è mangiato le mani, eppure ha il piglio del leader, la fame di successi che in bianconero, seguendo l’esempio dei senatori, è uno stimolo che finisce per accompagnare ogni singolo giorno di lavoro. Normale, da uno che in due anni e mezzo ha conquistato la Juve, la Nazionale francese e una considerazione planetaria, ascoltare parole tese ad alzare l’asticella degli obiettivi. Se da Massimiliano Allegri in avanti si sente ripetere che i campioni d’Italia puntano a rivincere il campionato e a entrare tra le prime otto in Europa, Pogba parlando a Sky spariglia il mazzo e mira ancora più in alto: «Puntiamo a vincere un altro scudetto e ad andare più avanti di due stagioni fa in Champions». I conti si fanno in fretta: per sentirsi soddisfatto Pogba dovrà alzare il terzo trofeo consecutivo
assegnato a chi vince la serie A (il quarto consecutivo, per la Juve), e arrivare almeno nel G4 d’Europa. Due anni fa, nella miglior versione internazionale della squadra di Antonio Conte, i bianconeri vennero eliminati dal Bayern Monaco con un doppio 2-0 nei quarti di finale. Un traguardo che in questa stagione passa dal doppio confronto con un Borussia Dortmund double face: ultimo assieme al Friburgo in Bundesliga (15 punti in 17 partite), brillante in Europa dove ha chiuso al primo
posto un girone composto da Arsenal, Anderlecht e Galatasaray. «Per superare il Borussia Dortmund sarà fondamentale arrivare alla doppia sfida con una condizione atletica al 100%. Saranno due partite molto dure, servirà grande intensità e dovremo dare tutto in entrambe le gare», aggiunge il Polpo.
Un calcio al tabù
La “musichetta” della Champions tornerà a gasare lo Stadium il 24 febbraio, ma i tifosi bianconeri non dovranno attendere così a lungo prima di ricominciare a fibrillare per la Juve. Domani a Torino si presenterà l’Inter di Roberto Mancini. Un’avversaria e un tecnico che caricano l’ambiente come pochi altri. «La cosa più importante è iniziare il 2015 con un successo - detta la linea Pogba -. Affrontare l’Inter è come giocare un derby, e noi vogliamo vincerlo». Unica via per tenere a
distanza la Roma e cancellare il tabù Mancini. Il tecnico jesino ha un bilancio in assoluto favorevole con la Juventus (7 successi, 9 pareggi e 5 sconfitte), e soprattutto un trend positivo molto favorevole in casa dei bianconeri (3 pareggi e un successo negli ultimi precedenti, ultima vittoria juventina, per 2-0, il 2 ottobre 2005. Dati a cura di Football Data).
«Guardiamo avanti»
Non solo, iniziare con il piede giusto il 2015 è fondamentale anche per dare un colpo di spugna alla delusione maturata a Doha dopo la sconfitta ai rigori nella Supercoppa italiana contro il Napoli. «Siamo ancora un po’ tristi, anzi tristi no, però era una partita che avremmo dovuto vincere e non lo abbiamo fatto - mastica amaro il centrocampista -. Abbiamo sbagliato alcune cose molto importanti, e una squadra come la nostra non può commettere certi errori. Comunque la Supercoppa è il
passato: andiamo avanti e non guardiamo a ciò che è stato». Conta unicamente ciò che sarà, per Pogba. Il quale sicuramente, comunque, ricorderà l’importanza del successo centrato dalla Juve alla ripresa del campionato, un anno fa. Quel 3-0 alla Roma di Rudi Garcia che diede un input decisivo al seguito del (gustosissimo) braccio di ferro tra le due squadre per l’assegnazione del titolo. In questa stagione il quadro non è cambiato più di tanto: ritenendo complesso un reinserimento nella corsa scudetto del Napoli (-12 sulla Juve, 27 punti come Samp e Lazio contro i 39 dei bianconeri), a battagliare per il primo posto saranno ancora bianconeri e giallorossi. «Vincere uno scudetto è sempre difficile, per riuscirci
nuovamente dovremo dare tutto e, soprattutto, avere la voglia di sacrificarci».
«Raiola? Boh...»
Pogba è l’unico candidato al Pallone d’Oro 2014 tra i calciatori della serie A, è giustamente ambizioso, ma anche capace di autocritica: «Devo migliorare su tutto, so che posso fare sempre di più e devo riuscirci senza che nessuno me lo dica. Se ho sentito Raiola? Con lui non ho parlato di nulla». D’altronde il contratto con la Juventus è già stato rinnovato (2019), e almeno fino a giugno, di una sua eventuale cessione, non se ne parlerà. L’ordine delle priorità è stato tracciato dallo stesso Pogba: subito una vittoria contro l’Inter per chiarire ci sia la lepre del campionato, quindi una Champions nella quale centrare le semifinali. Con voglia di migliorare, fame di vittorie e determinazione. Per stemperare la tensione, liberare la mente dai tanti impegni, c’è sempre la Pog Dance: «Ho sempre ballato, fin da piccolo anche in famiglia. E’ un modo per esprimere gioia di vivere». Voglia di vincere e gioia di vivere: a Pogba non manca né l’una, né l’altra.
Tuttosport
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