Lippi:«Scudetto? Bianconeri favoriti, la Roma ha dei problemi. Allegri, occhio a Mancini: ha impresso la svolta»

«D’accordo, anch’io non ho visto una Juve molto brillante nelle ultime settimane e nella Supercoppa con il Napoli. Però in Italia resta davanti alla Roma, a mio
giudizio».

Lippi, lei era già stato un buon profeta a inizio campionato, quando preannunciò un testa a testa tra Allegri e Garcia per lo scudetto.
«Infatti. E poi fin dall’inizio Juve e Roma hanno dimostrato di non avere rivali in campionato. Hanno fatto piazza pulita in breve tempo».

Però adesso lei dice Juve, a quanto par di capire.
«La Roma lotterà con tutte le sue forze per mettere le mani sullo scudetto, ma la Juve ripartirà da favorita, a gennaio. Essere favoriti non significa vincere di sicuro, ma i bianconeri hanno maggiori possibilità di conquistare il tricolore. E i motivi sono essenzialmente due ».

Vede la Roma più in difficoltà nel gestire le pressioni e gli impegni ravvicinati?
«Anche la Roma ha attraversato un momento non brillantissimo, dopo la partenza a razzo. Da un po’ di partite mi sono sembrati in calo, anche loro hanno avuto dei problemi. La gestione degli impegni di campionato e di Champions ha avuto il suo peso. E comunque la Roma dovrà continuare a riversare delle energie in Europa League. Anche certe situazioni, come l’incredibile sconfitta in casa con il Bayern e l’eliminazione dalla Champions, lasciano degli strascichi. E’ inevitabile. A favore di Garcia, diciamo così, vi è il distacco, non ancora enorme, e il fatto di giocare in casa la sfida di ritorno con la Juve. E poi dopo la sosta di Natale solitamente si azzera tutto e si riparte daccapo. Ma la mia impressione è che il campionato riprenderà con una Juve capace di mantenere la supremazia ».



E’ questo il secondo motivo? La solidità dei bianconeri?
«Parto dalla Supercoppa. Sicuramente non ho visto una Juve al meglio delle sue potenzialità. E dire che la partita con il Napoli era pure partita nel modo migliore per i bianconeri, con quell’immediato gol di Tevez. La strada sembrava spianata. E non è da Juve farsi rimontare due volte in una partita tanto importante. Direi che la causa principale sia stata la stanchezza. Una stanchezza generale. Anche Allegri l’aveva ammesso, ne aveva parlato. Colpa pure degli infortuni di questi mesi, credo. La Juve aveva la Supercoppa sul piatto d’argento, ma la forma dei bianconeri non era più eccelsa in queste ultime settimane di dicembre. E così la qualità di Higuain e la voglia del Napoli hanno azzerato il gap, in una partita secca. E ai rigori è stato un terno al lotto. Tornando alla lotta scudetto, tutte queste
situazioni sono transitorie. Posso capire certi malumori e le preoccupazioni dell’ambiente, ma a gioco lungo la Juve tornerà a imporre la propria supremazia. Può coltivare l’ottimismo. E la serenità. E’ stata costruita per vincere, come sempre. Ha un ottimo organico, il migliore in Italia. Ha esperienza senza pari. Ed è pure più forte di un anno fa. E adesso saranno ancor più famelici » .

Cioè?
«La sconfitta in Supercoppa non avrà ripercussioni negative, ma nel caso solo positive. Perché i bianconeri tireranno fuori ancor più rabbia, voglia e determinazione, dopo la delusione di Doha. Li conosco bene, Buffon e compagni. Ripartiranno con una ferocia moltiplicata al quadrato. E poi basta che mi imitino: anch’io due anni fa persi la Supercoppa nazionale, con il Guangzhou, anche se partivamo strafavoriti. E poi vincemmo il campionato e la Champions asiatica ».

Insomma, lei non sente campanelli d’allarme.
«No. Stanchezza normale, questo sì. Ma non altro. La Juve è arrivata alla fine dell’anno prima in classifica e con in tasca la qualificazione agli ottavi di Champions. E per due volte era passata in vantaggio nella Supercoppa, aveva il trofeo in mano. Perdere una Coppa ai rigori brucia, ma non è indice di problemi » .

Eppure lei aveva detto che la Juve di Allegri è meno feroce rispetto a quella di Conte.
«Non l’ho detto solo io, mi pare. Molto semplicemente, il gioco di Allegri è meno cattivo e feroce di quello di Conte. C’è un atteggiamento tattico diverso, più... riflessivo. Con meno verticalizzazioni. E maggior giro palla. Ma la fame rabbiosa del gruppo non si è ridotta di una virgola. Tatticamente, poi, le novità introdotte da Allegri, compreso il cambio di modulo, rendono la Juve più completa, più europea. Più forte ed esperta, come dicevo prima ».

Il 6 gennaio la Juve ospiterà l’Inter.
«E sarà una grande partita, dal fascino splendido. Una grande sfida anche in panchina. Mancini ha già dato una svolta all’Inter. La sua squadra sta crescendo, alterna ancora momenti buoni ad altri meno buoni, ma adesso ha più entusiasmo, ha nuove motivazioni. Il secondo tempo dell’ultima partita, per esempio, è stato notevole: contro la Lazio l’Inter ha reagito al doppio svantaggio con una rabbia e una veemenza pazzesche. E’ la cura del Mancio. Mi metto nei suoi panni. Non ha la bacchetta magica, ma ha già rimesso in carreggiata la squadra. Questa nuova Inter va presa con le molle, è temibile, anche se ancora discontinua. La sfida con la Juve sarà molto importante per la classifica di entrambe e per l’aspetto psicologico dei nerazzurri, in particolare. Perché l’Inter può ancora benissimo lottare per il terzo posto in campionato. Come il Napoli, il Milan, la stessa Fiorentina. I giochi sono aperti » .

Questa Inter ha la forza per imporsi allo Stadium, insomma.
«Sì. Ma la Juve è più forte. E’ cresciuta molto in questi mesi. E’ più saggia, ha persino maggiore personalità. Lo si è visto contro l’Atletico Madrid, per esempio. In casa, contro una delle formazioni migliori d’Europa. Ha giocato con una padronanza tale da lasciar pensare che questa Juve possa ancora migliorare, nei prossimi mesi. Sia per mettere le mani sullo scudetto, sia per continuare a fare strada in Champions ».


Tuttosport

Related Posts:

Loading...
Comments
0 Comments